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al testo di Franco Bonvini
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Da queste alture si vede il lago, e decido che è bello. E poi si vede tutto questo verde macchiato di rosso, e di bianco l' arancione dei tetti e il verderame della cupola. E decido che è bello. Il sole è alto e luminoso se lo guardi, accecante, come non potesse brillare di più. Scalda la pelle e il suo brillio colpisce gli occhi. E decido che è bello. L' aria sa di fiori, di erica calda e di alberi. E decido che è bello.
Penso che potrei istruirci un Arduino attrezzarlo con fotocamera, per i colori con fotoresistenze, per la luce un "naso" elettronico, per l' aria un sensore di temperatura, per il calore del sole.
Certo dovrei dichiarare nel programma che più i colori sono vivi e ben combinati più è bello che oltre una certa soglia di luce il sole splende e che questo è bello che se gli idrocarburi sono bassi e l' ossigeno a un buon livello l' aria è pulita, e questo è bello che oltre i 37 gradi comincia a far davvero caldo.
Poi la penserebbe come me, certo, e come chi mi ha programmato.
Allora penso di togliere la parte decisionale e lasciarlo lì, con i sensi accesi con le tensioni che variano agli ingressi i dati accumulati nelle variabile e le fotoresistenze a fondo scala per troppa luce. A non decider niente Penserebbe che quella è la libertà?
Almeno fino a esaurimento delle batterie e interruzione dei sensi nè colori nè tensioni.
Buio elettrico.
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